Sindrome dell’Intestino Irritabile (IBS)? | Ecco i Migliori Cibi Antinfiammatori
La sindrome dell’intestino irritabile – dall’inglese Irritable Bowel Syndrome (IBS)– non è sempre facile da diagnosticare, ma arriva a compromettere in maniera significativa la vita di chi ne è affetto.
Oggi sappiamo che il nostro secondo cervello si trova nell’intestino e si chiama sistema nervoso enterico, un rivestimento a due strati che comprende oltre 100 milioni di cellule nervose, che vanno dall’esofago, all’intestino, al retto!
Non sorprende, allora, che le malattie infiammatorie intestinali sono in aumento e in Italia ne soffrono 6 persone su 10.
Facciamo un po’ di ordine: di seguito tutti i sintomi, le cause e i trattamenti disponibili.
1. Cos’è la Sindrome dell’Intestino Irritabile?
La sindrome dell’intestino irritabile è un termine usato per descrivere un tipo di disturbo digestivo caratterizzato da un gruppo di sintomi comuni, come il dolore addominale, la sensibilità gastrica dolore addominale crampiforme , gonfiore, costipazione e/o diarrea.
La gravità dei sintomi varia da fastidio lieve a sindrome debilitante. In una persona con IBS, i muscoli del colon (parte dell’intestino crasso) che muovono il cibo digerito sono eccezionalmente sensibili a determinati stimoli o fattori scatenanti.
La Sindrome dell’Intestino Irritabile viene diagnosticata sulla base dei sintomi (soprattutto dolore addominale cronico e abitudini intestinali alterate) e una valutazione del tratto gastrointestinale per escludere altre diagnosi.
2. Chi è più a rischio di soffrire della Sindrome dell’Intestino Irritabile?
La IBS è piú comune nelle donne e tende a comparire prima dei 35 anni, e non c’è da meravigliarsi, dato che proprio in questa fascia d’età ci troviamo ad affrontare cambiamenti significativi dello stile di vita.
La fascia di età che va dai 20 ai 30 anni è particolarmente soggetta a importanti cambiamenti nelle abitudini di vita. L’ansia per il futuro e la presenza di relazioni intime piú intense, tendono ad aumentare i livelli di stress e tutto questo può influire negativamente sulla salute dell’apparato gastrointestinale.
3. Intestino Irritabile: Quali sono i Sintomi?
Per quanto il disturbo tenda a cronicizzarsi, la comparsa dei sintomi è spesso discontinua (alternando la prevalenza della diarrea alla costipazione) e diacronica, motivo per il quale diventa difficile scoprire di esserne affetti.
Se i sintomi si presentano dopo i 40 anni, o quando questi variano improvvisamente, è indicato sottoporsi a indagini atte ad individuare l’esistenza di patologia organica del colon (clisma opaco a doppio contrasto, colonscopia).
4. Sindrome dell’Intestino Irritabile: A chi Rivolgersi?
Per prima cosa, se avverti problemi digestivi (diarrea, stitichezza, gonfiore addominale, flatulenza) per un periodo ininterrotto di 3-6 mesi, magari anche in modo incostante, è necessario rivolgersi ad uno specialista gastroenterologo .
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5. Sindrome dell’Intestino Irritabile: Cause
L’esatta causa dell’IBS, non è ancora nota, ma fattori come forti livelli di stress, allergie o intolleranze alimentari non diagnosticate, sembrano avere un ruolo importante.
Talvolta, alcuni farmaci da banco ed integratori possono portare ad un peggioramento dei sintomi di IBS, tra questi ricordiamo ebm(1)Pubmed: Irritable Bowel Syndrome A Clinical Review:
- Antistaminici
- Integratori di Calcio
- Integratori di Magnesio
- Farmaci Antinfiammatori non-steroidei
6. Intestino Irritabile: Cosa Fare?
Il trattamento dell’IBS è solitamente individuale e si basa sulla valutazione e il miglioramento dello stile di vita in generale. Uno stile di vita sano, con regolare esercizio fisico, un’adeguata idratazione dell’organismo e una buona gestione dello stress, sono tutti fattori che possono ridurre la sintomatologia dell’IBS e, pertanto, vanno presi molto sul serio!
#1 Elimina questi cibi dalla tua dieta
Da una meta-analisi di studi condotti su pazienti con IBS, è emersa un’associazione tra il consumo di determinati cibi e l’aumento dei sintomi, tanto che, una volta eliminati, il disturbo è migliorato notevolmente! Di quali alimenti parliamo?
Si tratta di cibi ricchi di carboidrati semplici oppure ricchi di grassi, mentre altri alimenti controindicati sono il caffè, gli alcolici (ahimè) e i cibi molto piccanti, soprattutto quando il sintomo prevalente è la diarrea, dato che tendono a peggiorare la situazione ebm(2)Gastroenterology Clinics of North America: The Role of Diet in the Treatment of Irritable Bowel Syndrome: A Systematic Review (2018).
Per di più, se soffri di IBS, dovresti fare attenzione al consumo dei cereali integrali. Un elevato consumo della crusca di grano, presente per esempio nel riso integrale, può peggiorare sintomi come la flatulenza e il gonfiore addominale ebm(3) Pubmed: Bran and irritable bowel syndrome: time for reappraisal..
#2 Via libera allo yogurt
Mangiare lo yogurt, in particolar modo quello bianco senza aggiunte di frutta o dolciumi, può essere molto utile per migliorare l’apporto di probiotici (se si è intolleranti al lattosio, si può ricorrere agli integratori di probiotici), in grado di ripopolare l’intestino di batteri “buoni”.
In alternativa si può optare per il kefir, una bevanda molto salutare, prodotta attraverso la fermentazione del latte, che ora sta iniziando a spopolare anche in Italia (è originaria del Caucaso). Quando compri prodotti a base di latte, prova a scegliere quelli realizzati con latte di capra oppure prodotti che non contengono la caseina A1. Per quanto non siano ancora definitivi, alcuni studi recenti indicano che il consumo di latticini contenenti la proteina betacaseina A1 tende a peggiorare i sintomi gastrointestinali per chi soffre di IBS. ebm(4)Pubmed:Effects of milk containing only A2 beta casein versus milk containing both A1 and A2 beta casein proteins on gastrointestinal physiology, symptoms of discomfort ebm(5)Pubmed: Milk Intolerance, Beta-Casein and Lactose
#3 Segui la dieta Low-FODMAP
Hai provato ad escludere alcol, caffeina, cibi piccanti ed altri alimenti notoriamente associati all’IBS, ma non ha funzionato? Se i sintomi di malessere non accennano a diminuire, puoi provare con la dieta low FODMAP. Questo acronimo sta per oligosaccaridi, disaccaridi, monosaccaridi e polioli fermentabili e se ti stai chiedendo cosa vuol dire, si tratta di carboidrati ad alta fermentazione che, in persone con un’accentuata sensibilità, producono i noti fastidi gastrointestinali dell’IBS ebm(6)Pubmed: Low-FODMAP Diet Improves Irritable Bowel Syndrome Symptoms: A Meta-Analysis.
Le principali fonti alimentari dei 4 gruppi che costituiscono i FODMAP comprendono:
- Oligosaccharidi: i cereali, la segale, i legumi, alcuni frutti e alcune verdure come l’aglio e le cipolle.
- Disaccharidi: Latte, lo yogurt, il formaggio morbido. Il lattosio è il disaccaride principale.
- Monosaccharidi: Frutta come i fichi e i mango, dolcificanti come il miele e il nettare di agave. Il fruttosio è il monosaccaride principale.
- Polioli: Alcuni tipi di frutta (specialmente quella con il nocciolo): prugne, albicocche, pesche, mele, pere, ciliegie, avocado, litchi. Verdure come i funghi, il cavolfiore. Si trovano in moltissimi tipi di caramelle o chewing gum senza zucchero (per esempio sorbitolo, xilitolo ecc).
É importante ricordare che questo tipo di dieta non è adatta a tutti, per cui è indispensabile discuterne con un nutrizionista oppure un dietologo ebm(7)Pubmed: Controversies and Recent Developments of the Low-FODMAP Diet. Per approfondire l’argomento prova a leggere il testo di La dieta FODMAP Clicca per acquistare il libro
#4 Contro la stipsi, vai di fibre!
La Società Italiana Unitaria di Colonproctologia consiglia di aumentare l’apporto di fibre se il sintomo prevalente è la stipsi. Quest’ultime aiutano a migliorare la funzione intestinale e favoriscono un corretto processo digestivo. Come emerge da recenti studi condotti, la fibra di psillio (trattasi di fibre estratte dalla pianta Piantago Psyllium) possiede un’azione antispastica, in grado di ridurre il dolore addominale associato all’IBS e favorire un più facile passaggio delle feci lungo il tratto gastrointestinale ebm(8)Pubmed: Psyllium Fiber Reduces Abdominal Pain in Children With Irritable Bowel Syndrome in a Randomized, Double-Blind Trial ebm(9)Pubmed: Supplemental psyllium fibre regulates the intestinal barrier and inflammation in normal and colitic mice. Dove trovarla? In commercio esistono numerosi integratori a base di Psillio Come questo.
La regola generale suggerisce di calcolare almeno 400 – 500 g al giorno di verdura o frutta, senza dimenticare di bere almeno 1,5 litri di acqua e aumentare l’attività fisica. L’esercizio fisico di qualunque tipo, è in grado di migliorare la circolazione e riduce le probabilità di un blocco digestivo. Cerca di regolarizzare l’evacuazione recandoti alla toilette, anche in assenza di stimolo, ad orari precisi.
#5 Evita i cibi ad alta fermentazione
Quando il sintomo prevalente è il dolore, può essere utile ridurre l’ingestione di alimenti fermentanti come questi: legumi, cavoli, cipolle, broccoli, spinaci, prugne, mele, ciliegie, banane, latte, panna, gelati, cibi molto grassi, fritti e, in questo caso, anche i cereali integrali.
Presta attenzione all’intensità dei fastidi intestinali e cerca di imparare a riconoscere gli alimenti che scatenano o aggravano i sintomi in modo da evitarli o da ridurne l’introito.
#6 Combatti lo stress
La gestione dello stress è un fattore preventivo importante. Esistono molti modi per combattere lo stress: tecniche di respirazione profonda, la meditazione, il fitness e lo sport sono alcune strategie molti utili per favorire il rilassamento.
Il counceling psicologico, l’arte terapia e percorsi psicoterapeutici individuali o di gruppo possono, invece, aiutare nella gestione di conflitti personali o blocchi emotivi, che ci privano della capacità di agire e di vivere in piena salute. Studi clinici e sperimentali hanno, infatti, dimostrato come lo stress psicologico, cronico o acuto, si ripercuota sulla sensibilità intestinale, con un ampio pacchetto di conseguenze da non sottostimare: attivazione immunitaria della mucosa dell’intestino, alterazioni del sistema nervoso centrale, dei neuroni periferici e del microbioma intestinale ebm(10)Pubmed: Impact of psychological stress on irritable bowel syndrome
7. Il Verdetto Finale
Dato che l’IBS tende a presentarsi in modo diverso da individuo a individuo, non esiste un unico trattamento indicato per tutti. È sicuramente preferibile discutere le opzioni di trattamento con il proprio medico di fiducia per avere un parere personalizzato. A quel punto, non resta che modificare il proprio stile di vita per convivere al meglio con questa condizione.
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Fonti
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- Simrén M, Barbara G, Flint HJ, et al. Intestinal microbiota in functional bowel disorders: a Rome foundation report. Gut. 2013 Jan;62(1):159-76.
- Ford AC, Talley NJ, Spiegel BM, et al. Effect of fibre, antispasmodics, and peppermint oil in the treatment of irritable bowel syndrome: systematic review and meta-analysis. BMJ. 2008 Nov 13;337:a2313.
- Lovell RM, Ford AC. Global prevalence of and risk factors for irritable bowel syndrome: a meta-analysis. Clin Gastroenterol Hepatol. 2012 Jul;10(7):712-21.e4.
- El-Salhy M, Hausken T, Gilja OH, Hatlebakk JG. The relation between celiac disease, nonceliac gluten sensitivity and irritable bowel syndrome. Nutr J. 2015 Nov 18;14:92.
- Vanner SJ, Depew WT, Paterson WG, et al. Predictive value of the Rome criteria for diagnosing the irritable bowel syndrome. Am J Gastroenterol. 1999 Nov;94(11):2912-7.
- IBS Global Impact Report. Available at: https://www.aboutibs.org/media/media-kit/ibs-with-diarrhea-global-impact-report.html. Accessed on August 17, 2021.
- Akehurst R, Kaltenthaler E. Treatment of irritable bowel syndrome: a review of randomised controlled trials. Gut. 2001;48(2):272-282.
- Guyonnet D, Chassany O, Ducrotte P, et al. Effect of a fermented milk containing Bifidobacterium animalis DN-173 010 on the health-related quality of life and symptoms in irritable bowel syndrome in adults in primary care: a multicentre, randomized, double-blind, controlled trial. Aliment Pharmacol Ther. 2007 Feb 15;25(4):475-486.
- Khan S, Chang L. Diagnosis and management of irritable bowel syndrome: the Gastroenterologist’s perspective. J Clin Med. 2017 Nov 9;6(11):101.