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Si sa, estate è sinonimo di spiaggia, mare, sole, salsedine.
Ok, tutto molto poetico ed evocativo, ma siamo proprio certi di essere sempre capaci di evitare rischi per la salute in spiaggia?

Forse è arrivato il momento di conoscere tutti i rischi a cui ci esponiamo a cuor leggero ogni anno, quando andiamo al mare, e di capire come fare a prevenirli facilmente.

Ecco, quindi, alcuni suggerimenti per aiutarti a rendere le tue gite in spiaggia più sicure che puoi, per te e per i tuoi figli.

#1 Rischi Legati alla Salute della Pelle in Spiaggia

Abbronzarsi è un piacere irrinunciabile, ma sappiamo tutti che un’esposizione non protetta e prolungata al sole può provocare importanti danni alla nostra pelle.

Quante volte, nel tentativo disperato di ostentare un invidiabile color rosso peperone dopo la prima giornata di mare, ci becchiamo l’eritema solare? Per chi se lo stesse chiedendo, l’eritema è la classica scottatura che si manifesta con sintomi comuni: rottura di piccoli vasi, bolle, edemi, spellature, fuoriuscita di liquido e invecchiamento cutaneo in genere (cedimenti strutturali, rughe ecc.). Ebbene, quando è lieve può sembrare poca cosa, ma può anche sconfinare in una vera e propria ustione, e quelli sono dolori.

Ma, purtroppo, i rischi non finiscono qui. Oggi sappiamo che le radiazioni solari (i famosi raggi UV) intervenendo direttamente sul DNA cellulare, potrebbero rappresentare un importante fattore di rischio oncologico per la pelle. I soggetti più a rischio sono quelli di pelle chiara con una minore protezione naturale, ma anche chi ha invece una pelle più scura non è esente dagli effetti nocivi delle radiazioni, come l’invecchiamento della cute e l’abbassamento delle difese immunitarie.

  • I Consigli Utili

Ma niente allarmismi! Eliminare il rischio, in questo caso, è facilissimo! Ecco le 3 regole da osservare per una corretta esposizione al sole:

  • Quanto ne sai sulla crema solare? Prova a rispondere a queste domande!

Ok, tutti sanno che per proteggersi dai raggi UV c’è bisogno di applicare la crema. Ma siamo proprio sicuri di sapere come si usano le creme solari?

Prova a rispondere a queste domande e scopri se sei preparato per la tua vacanza!

1. A cosa serve la crema solare?

Studi scientifici dimostrano piuttosto chiaramente che i filtri solari, proteggendoci dalle scottature, riducono il rischio di molti tumori cutanei, primo tra tutti il carcinoma che colpisce le parti del corpo più esposte al sole.

2. Quanto dura la crema solare?

Se conservata in modo ottimale, la crema solare dura per 12 mesi dalla data di apertura. Ma dato che il sole e la sabbia danneggiano le creme solari, la loro efficacia può scadere anche prima.

3. Con che frequenza dobbiamo spalmarci la crema solare?

Perché siano efficaci vanno spalmate generosamente su tutte le aree non coperte da indumenti almeno 15 minuti prima di esporsi al sole. Ricordati di spalmarla bene su tutto il volto, compreso orecchie e labbra. La protezione va rimessa ogni due ore e dopo ogni bagno.

4. Come si sceglie la protezione solare?

Scegli una protezione “ad ampio spettro”. Il fattore SPF (Sun Protection Factor) si riferisce al fattore di protezione solare della crema ossia per quanto tempo blocca i raggi UVB. I dermatologi raccomadano un prodotto con SPF 30 o superiore. La differenza tra le creme con SPF estremamente elevato spesso è trascurabile.

5. Raggi UVB e raggi UVA: qual è la differenza?

I raggi UVB provocano le scottature ma il sole emetete anche raggi UVA, che causano danni alla pelle come rughe e macchie scure o chiare. Inoltre, aumentano il rischio di cancro alla pelle. Un prodotto solare “ad ampio spettro” assicura la protezione contro i raggi solari UVA e UVB.

Effetti del sole sulla pelle| Video

 

#2 Rischi Legati agli Animali Marini

Ok, non è semplicissimo, nelle nostre acque, imbattersi in uno squalo affamato. Però ci sono tanti altri simpatici animaletti acquatici a cui faremmo bene a stare attenti. Chiaramente, la maggior parte delle punture e dei morsi di queste creaturine avvengono incidentalmente, e sono assolutamente innocui. Però sarebbe il caso di conoscere quelli in cui potremmo imbatterci più frequentemente, per capire cosa fare in caso di contatto.

Nel Mar Mediterraneo, i principali animali marini in grado di procurare problemi sono le meduse, i ricci di mare e alcuni pesci (i più comuni sono tracinascorfano).

  • MEDUSA

Probabili Sintomi

  • eritema
  • prurito
  • gonfiore
  • edema

Cosa Fare

Uscire immediatamente dall’acqua e assicurarsi che non ci siano parti di medusa ancora attaccate alla pelle. In questo caso, provvedere subito alla rimozione. Per alleviare i sintomi locali, può essere utile detergere la parte con acqua salata tiepida. Dopo questo primo intervento, il medico prescriverà il trattamento (con antibiotici o antistaminici) che riterrà più idoneo per risolvere il caso specifico.

  • RICCI DI MARE

Probabili Sintomi

  • bruciore
  • dolore

Cosa Fare

Procedere subito alla disinfezione della zona colpita, e poi all’attenta rimozione degli aculei conficcati nella pelle, anche con una semplice pinzetta. Chiaramente, sarebbe meglio se l’operazione venisse eseguita da esperti, ma con estrema calma e attenzione, ce la si può fare anche da soli. La lesione guarisce rapidamente, ma nel caso in cui subentri un’infezione è necessario ricorrere ad una terapia antibiotica. Quindi, in ogni caso, è sempre bene farsi controllare da un medico.

  • SCORFANO E TRACINA

Probabili Sintomi

  • dolore intenso
  • edema
  • nausea
  • vomito
  • difficoltà di respirazione
  • tachicardia
  • vertigini

Cosa Fare

La prima cosa da fare è verificare se siano rimaste conficcate delle spine nella pelle. In questo caso, si può cercare di estrarle con una pinzetta. Se non ci si riesce, però, meglio lasciar perdere e sottoporre la questione al medico, perché si rischio di peggiorare la situazione. Si dovrebbe provare, inoltre, a far fuoriuscire il veleno spremendo delicatamente la zona. Il veleno inoculato è sensibile al calore, quindi è utile immergere l’arto interessato in acqua marina molto calda (45° per almeno un’ora). In ogni caso, è opportuno rivolgersi al più vicino Pronto soccorso quando sono presenti segni generali, quali nausea, vomito, difficoltà di respirazione, tachicardia, vertigini e perdita di coscienza.

L’importanza dello Specialista

Anche se hai eseguito alla lettera tutto ciò che è consigliabile fare, sarebbe utile, dopo un incontro ravvicinato con un animale marino, farsi dare un’occhiata da uno specialista, che ti dirà se è il caso di assumere antibiotici, antistaminici, o ti indicherà eventuali altre terapie.

  • Consulta l’infettivologo 
  • Consulta il medico di base 

#3 Rischi Legati alle Condizioni Atmosferiche

Hai presente che i dispositivi elettronici a contatto con superfici bagnate sono una gran brutta idea? Ecco! Ora immagina che accoppiata vincente fanno fulimi+mare!

Certo, sembra scontato, ma come tutte le cose più scontate, è sempre il caso di esplicitarlo: controlla sempre le previsioni del tempo, prima di organizzare una bella gita al mare!

Nello specifico, aspetta almeno 30 minuti dopo l’ultimo tuono, prima di tornare sulla spiaggia, che tanto sarà sempre lì ad aspettarti.

#4 Rischi Legati alla Corrente delle Onde

Le onde del mare sono evocative e poetiche, e potremmo stare a guardare le coreografie che creano sulla superficie dell’acqua per ore. Ma sono anche tra le cose più pericolose per la nostra vita d’estate. Non sono prevedibili, possono cambiare direzione in base ai cambiamenti del vento, e sono estremamente potenti, caratteristiche, queste, che bastano a giustificarne la pericolosità. Il tipo di corrente marina più pericolosa è la corrente di risacca, che si muove esattamente verso la direzione opposta rispetto alle onde normali, e quindi porta al largo senza neanche accorgersene. La loro elevata velocità, anche oltre 9 km/h, rende difficile mettersi in salvo anche ai nuotatori più esperti.

Cosa fare se si finisce in una corrente di risacca?

Se si finisce in una corrente di risacca, la cosa più saggia da fare è non sprecare energie per cercare di raggiungere direttamente la riva nuotando in direzione opposta alla corrente. Sarebbe meglio, invece, nuotare parallelamente alla costa (quindi andare orizzontalmente), perchè è probabile che quella corrente sia localizzata ad un punto particolare, e magari qualche metro più in là finisca.

Altri consigli utili

  • Sembra scontato, ma le tragiche morti in mare che si susseguono estate dopo estate ci dice che è bene ribadirlo: se c’è vento e il mare è agitato, non fare il bagno!!! A volte può sembrare che ci sia solo qualche simpatica onda, ma la situazione in mare può cambiare rapidamente. Quindi, se il tuo cuore è particolarmente spavaldo, quantomeno affidati al colore della bandiera, che in tutte le spiagge dovrebbe esserci. In genere la bandiera rossa indica la presenza di forti correnti, e quindi balneazione pericolosa, oppure l’assenza di servizio salvataggio. La bandiera gialla, generalmente, segnala la presenza del servizio salvataggio ridotto (che si interrompe dalle 13:00 alle 15:00). Prima delle 9.00 e dopo le 19.00, essendo la spiaggia in totale assenza di sorveglianza sono issate contemporaneamente le bandiere gialla e rossa.
  • Le correnti (anche quelle non di risacca) ti possono portare molto lontano, senza che te ne accorga. Quando vuoi farti una bella nuotata, scegli un punto sulla spiaggia, come la guardiola del bagnino, e ricordati di tanto in tanto di tenerla d’occhio, per capire quanto lontano sei andato senza rendertene conto.

Numeri utili: In caso di necessità, contattare:

  • Emergenza sanitaria: 118
  • Emergenza in mare: 1530

#5 Rischi Legati all’Eccesso di Calore

L’esposizione al sole nelle ore più calde (dalle 11:00 alle 15:00) non comporta solo rischi per la pelle, ma anche e soprattutto per l’organismo. E non sono assolutamente rischi da sottovalutare. Vediamoli nello specifico:

Colpo di calore

Nel colpo di calore, succede che la fisiologica capacità dell’organismo di termoregolazione è compromessa. I sintomi variano a seconda della gravità della condizione. Il primo sintomo è rappresentato da un improvviso malessere generale, cui seguono mal di testa, nausea, vomito e sensazione di vertigine, fino ad arrivare a stati d’ansia e stati confusionali. Si può avere perdita di coscienza. La temperatura corporea aumenta rapidamente (in 10-15 minuti) fino anche a 40-41°. Nei casi più gravi può portare anche alla morte.

Disidratazione

La disidratazione avviene quando l’organismo perde più liquidi di quelli che vengono introdotti. I sintomi principali sono sete, debolezza, vertigini, palpitazioni, ansia, pelle e mucose asciutte, crampi muscolari, abbassamento della pressione arteriosa.

Calo della pressione arteriosa

Quando la temperatura è molto alta, per disperdere calore, i vasi sanguigni si dilatano comportando un calo della pressione arteriosa. Può accadere, in particolar modo, quando si passa repentinamente dalla posizione sdraiata a quella eretta con dei sintomi (solitamente passeggeri) come calo della vista e vertigini.

Congestione

La congestione avviene nel momento in cui si ingeriscono bevande ghiacciate quando l’organismo è surriscaldato, durante oppure subito dopo i pasti. Questo provoca, infatti, un eccessivo afflusso di sangue al sistema digerente, che può rallentare o bloccare i processi digestivi. I primi sintomi sono costituiti da sudorazione e dolore toracico.

Insolazione

Sopraggiunge in seguito ad una prolungata esposizione solare, la temperatura corporea aumenta e l’organismo perde le sue capacità di termoregolazione. I sintomi più comuni sono gli eritemi e le ustioni, accompagnate però, spesso, dalla sintomatologia tipica del colpo di calore.

Crampi

Può sembrare strano, ma l’eccesso di calore può portare persino a crampi muscolari. Possono essere causati, nello specifico, dalla perdita di sodio dovuta ad un eccesso di sudorazione. Capita solitamente agli anziani che spesso assumono pochi liquidi. Ma è tipica anche, al mare, in persone giovani che svolgono attività fisica senza reintegrare a sufficienza i liquidi e i sali persi con la sudorazione.

Focus sulla Prevenzione

In realtà è molto semplice prevenire i malori legati all’eccesso di calore:

#6 Rischi Legati ai Massaggi in Spiaggia

Ci rendiamo conto che non c’è nulla di più rilassante che farsi fare un bel massaggio in riva al mare, lasciandoti coccolare mentre ascolti il dolce rumore della risacca delle onde e il verso dei gabbiani. Ebbene, spiace dirlo, ma questa pratica può essere tanto rilassante quanto pericolosa. I danni, in realtà, sono diversi:

Danni ortopedici

Dietro la promessa di qualche minuto in paradiso, in realtà, molto spesso ci sono persone non dotate di alcuna preparazione professionale tecnica, che stanno più o meno improvvisando un mestiere (nemmeno tra i più facili e innocui, anzi, tutt’altro).  E così tra i clienti non sono infrequenti danni più o meno gravi alle ossa, ai nervi, ai muscoli. Eh già, perché i massaggiatori di spiaggia, non avendo cognizioni tecniche nemmeno di base, con la loro azione possono causare contratture, lussazioni, fratture e anche problemi, più gravi, alla colonna vertebrale.

Danni cutanei

Se il rischio di tornare a casa con più mal di schiena di prima e di dover correre da un fisioterapista vi sembra il peggio, in realtà ce n’è un altro ancora più pericoloso: l’assenza di igiene. Questi massaggiatori, di routine, saltano da un cliente all’altro, senza disinfettarsi le mani, chiaramente. Perciò, è possibile che si trasmettano diverse malattie cutanee, dalle dermatiti alle micosi. Ancora, a destare preoccupazione sono i prodotti che vengono usati sulla pelle, spesso e volentieri non di qualità. Questi prodotti dalla provenienza ignota non sono controllati, e potrebbero provocare allergie cutanee.

Danni economici

Qui chiaramente si tratta di danni non pericolosi per la nostra salute, ma comunque val la pena citarli. I nostri amici massaggiatori lavorano, chiaramente, in maniera abusiva, e quindi diventando loro clienti contribuiamo all’aumento dell’evasione fiscale. E in tutto questo, i veri professionisti del settore sono quelli che realmente ci rimettono, vedendosi strappare tante opportunità di lavoro da una concorrenza senza regole e senza competenze.

Il Verdetto Finale

Basta davvero poco ad evitare di trasformare una bella vacanza in un incubo! La prevenzione, per salvare le tue vacanze ed evitare i rischi per la salute sulla spiaggia, è la prima cosa!