Come Contare le Calorie: Tutto Ciò che Devi Sapere
Non siamo delle formule matematiche vaganti.
Molte persone pensano che per dimagrire sia assolutamente indispensabile iniziare a contare, in modo spesso piuttosto grottesco e maniacale, ogni minima caloria che assumono. Eppure contare le calorie in questo modo, senza la guida di nessuno (a parte il nostro terrore di ingrassare) non aiuta a dimagrire. Anzi, a volte potrebbe persino essere inutile e sbagliato.
Come contare le Calorie
Proviamo a capire le ragioni per cui contare spasmodicamente e diminuire le calorie non è sempre, per tutti, la soluzione per perdere peso.
1. Non tutte le calorie sono uguali
A volte sembra che basti non superare un tot. di calorie al giorno per sentirsi bene con la propria coscienza. Eppure non è così. Quello che non dovremmo dimenticare, è che anche la qualità delle calorie conta. Mangiare 100 calorie di un frutto e consumare 100 calorie di biscotti non è la stessa cosa: il nostro corpo assimila e digerisce i nutrienti in modo differente.
L’effetto termico del cibo
Se comprendi questo paragrafo sei al 95%… (…hehehe)
La rivista Food and Nutrition Research ha pubblicato, qualche anno fa, dei dati di un esperimento molto interessante. I ricercatori hanno messo a confronto “l’effetto termico del cibo” (TEF, ovvero l’energia che il corpo usa per metabolizzare e assorbire ciò che si sta mangiando) conseguente al consumo di un panino al formaggio grigliato naturale(pane integrale con semi di girasole e formaggio cheddar) oppure dopo il consumo di un panino al formaggio grigliato processato (pane bianco e sottilette della Kraft).
I risultati di questo esperimento indicano che il panino al formaggio naturale (pure essendo uguale in termini di calorie, proteine, grassi presenti) ha richiesto il 50% di energia in piú per essere metabolizzato rispetto al panino processato. Questo significa che le calorie che il corpo immagazzina e che quindi non vengono bruciate saranno significativamente piú elevate nel caso dei cibi processati. Morale: le calorie che riusciamo a bruciare cambiano a seconda degli alimenti che mangiamo.
2. Calorie e senso di sazietà
In cima a tutti i bisogni e desideri nutritivi si trova il senso di fame.
Ma non tutti gli alimenti riescono a saziare allo stesso modo: Se mangiate 500 calorie di carboidrati raffinati, probabilmente vi lasceranno con un senso di sazietà minore rispetto a 500 calorie di grassi e proteine.
Dov’è il problema? Bè, banalmente, il problema sta nel fatto che se non vi sentite sazi per via del cibo che mangiate, è probabile che ne mangerete di piú, e che quindi le calorie andranno a raddoppiarsi..a meno che non preferiate tenervi il senso di vuoto allo stomaco.
Considerare direttamente di mangiare un alimento che vi sazi, piuttosto che stare a contare le calorie, potrebbe quindi essere la mossa giusta!
3. Gli effetti collaterali di chi conta le calorie i modo sbagliato
Purtroppo se abbiamo voglia di una torta con doppio strato di nutella, o di una cena a base di patatine fritte e alette di pollo, non basta far rientrare il tutto entro la dose di calorie prestabilite per sentirci automaticamente assolti dai nostri peccati.
Perchè? Oltre al fatto che differenti tipi di alimenti richiedono differenti quantità di energia per essere metabolizzati, c’è un’altra questione da prendere in considerazione: gli effetti collaterali.
Quello che mangiamo influenza il nostro fisico sia negativamente che positivamente e ha impatto anche sui nostri ormoni. Se si mangiano tutti i giorni alette di pollo e patatine fritte senza superare una certa quantità di calorie forse non si aumenterà di peso, è vero, ma, tanto per cominciare, proveremo una sensazione di pesantezza, stanchezza e nausea durante la giornata, il colesterolo schizzerà alla stelle e si sarà più esposti al rischio di contrarre il diabete mellito di tipo 2.
Seguire una dieta equilibrata, invece, è fondamentale, perchè aiuta ad assumere in modo proporzionato carboidrati, frutta e verdura, proteine e acidi grassi essenziali e assicura l’energia necessaria per far fronte a tutte le attività giornaliere.
4 Contare le calorie non fa sempre perdere peso
Siamo tutti convinti che diminuire le calorie porti a perdere peso. E’ vero solo parzialmente.
Se siete soliti avere una dieta esagerata da 3000 kcal e avete deciso di passare a 1500 probabilmente perderete peso, ma non è detto che lo stiate facendo in modo sostenibile. Se si vuole perdere peso in modo intelligente, si devono eliminare dalle 300 alle 500 calorie al giorno. Se, invece, rinunciamo a una quantità superiore alle 500 calorie al giorno, per un lungo periodo di tempo, il corpo entra in uno stato di carenza, riduce il dispendio calorico e sfrutta al massimo le poche calorie assunte, “smantellando” i muscoli per l’energia di cui ha bisogno. Ciò non vuol dire quindi bruciare massa grassa, ma massa magra. Come conseguenza, inoltre, quando si ritorna al normale apporto calorico giornaliero, si riprende peso perché il corpo assimila molto di più.
5 Contare le calorie può diventare un’ossessione
Contare le calorie di ogni pasto, quando si inizia una dieta, può essere un modo per iniziare a renderci conto di quanto mangiamo.
Ma dobbiamo fare molta attenzione a non farla diventare una dipendenza e un’ossessione.
Evitare come la peste una cena fuori con gli amici, non perché hai di meglio da fare, ma perché sei ossessionato dalle calorie e solo l’idea di mangiare alimenti non light o preparati da qualcun altro di cui non sai l’apporto calorico ti preoccupa o ti mette a disagio, significa che stai andando decisamente fuori strada!
Controllare ossessivamente il numero di calorie che assumiamo non è una buona idea.
Il rischio che si corre è che, senza rendercene conto, la nostra giornata potrebbe, all’improvviso, iniziare a ruotare solo ed esclusivamente attorno ai numeri che ci separano dal nostro obiettivo calorico giornaliero.
Perderemmo, dunque, di vista il nostro vero obiettivo, che è quello di sentirci e star bene con noi stessi.
Ma allora perchè è utile contare le calorie?
Le calorie rappresentano un’importante fonte di informazione circa i livelli energetici degli alimenti. Sarebbe fantastico se ci fossero numeri piú precisi da considerare- per esempio se fosse segnata la “biodisponibilità” dei singoli alimenti sulle confezioni o sui menu (la biodisponibilità considera gli effetti che il processo di assorbimento e il bilanciamento dei macronutrienti possono avere sulla quantità delle calorie effettivamente consumabili dall’organismo). Sfortunatamente una misura del genere non esiste, e quindi per il momento ci tocca contare solo le calorie.
Contare le calorie, quindi, è come se ci “responsabilizzasse“, esponendoci, però, al rischio di diventare maniacali e ossessivi.
Rischio che non corriamo se ‘studiamo’ e comprendiamo bene questo argomento.
Come fare a mangiare responsabilmente senza diventare maniacali?
Certo, è utile avere una vaga idea dell’apporto energetico giornaliero, ma non è detto che dobbiamo perdere la giornata tra stressanti calcoli e relative imprecazioni!
Essere schiavi della bilancia non comporta benefici.
Se stiamo seguendo una dieta, con ogni probabilità il nostro nutrizionista ha già fatto il lavoro sporco per noi. Tutto quello che dobbiamo fare, in molti casi, è quindi limitarci a seguire le dosi prescritte nella nostra dieta personale.
Gli alimenti a cui va prestata più attenzione, perchè possono farci aumentare inavvertitamente le calorie giornaliere, sono di solito l’olio, il pane e la pasta. Ma anche in questi casi, quello a cui dobbiamo stare attenti è semplicemente l’unità di misura, e non il calcolo preciso delle calorie. Un esempio? Una volta capito che un cucchiaio di olio contiene 90 Kcal, basta contare i cucchiai che, da dieta, ci sono stati prescritti. Senza voler puntare a tutti i costi sul risparmio della singola caloria.
Basta, quindi, rendersi conto, visivamente, delle dosi che utilizziamo ogni giorno. Se nei primi giorni di dieta ci troveremo a “contare il contabile”, dopo poco saranno nozioni assimilate e il tutto sarà automatizzato.
Questo non vuol dire che contare le calorie sia un reato perseguibile con la pena capitale. Come in tutte le cose, la virtù sta nel mezzo. Se desideri monitorare quello che mangi, magari anche negli eventuali extra rispetto alla tua dieta giornaliera, per controllare di non esagerare, potresti aiutarti con qualche applicazione, per non diventare matto con mille calcoli! Ti consigliamo, ad esempio, My FitnessPal, un contacalorie gratuito che, ultimamente, è di gran tendenza.
Resta comunque valido il consiglio di affidarsi ad un nutrizionista, che ti aiuti a capire quale sia per te il giusto tetto di calorie da raggiungere ogni giorno, e con quali alimenti.
Una piccola strategia: il diario alimentare
Se contare le unità di misura di quello che mangiamo non dovesse bastare a tranquillizzarvi, una interessante strategia potrebbe essere quella di tenere, solo per le prime settimane di una nuova dieta, un diario alimentare.
Tenere un diario alimentare è un ottimo modo per massimizzare il dimagrimento. È stato dimostrato infatti che conduce a perdere il doppio del peso rispetto a coloro che non non ne fanno uso. Quando diventa un’abitudine (a volte ci vogliono un paio di mesi) richiede solo 3 minuti al giorno per essere aggiornato. Certo, è utile avere una vaga idea dell’apporto energico giornaliero, ma ancora piú utile dei numeri in sè è l’atto di tracciare l’importo alimentare nel diario.
Si tratta di un impegno di pochi secondi al giorno che funge da promemoria rispetto al proprio desiderio di voler vivere una vita piú sana e appagante. Le nuovi abitudini nascono da uno sforzo e impegno costanti, e qualunque azione che aiuti a dare priorità ai propri obiettivi merita di essere portata avanti.
Il diario può essere un’ottima strategia anche se non si sta ancora seguendo una dieta precisa: se non siamo soddisfatti del nostro peso attuale, della nostra salute o del nostro stile di vita, tenendo traccia di ciò che mangiamo potremo più facilmente constatare se la nostra è una dieta opportunamente variegata o se necessita di alcune evidenti modifiche.
Nel caso in cui, diversamente, non riusciamo a capire cosa potremmo cambiare nella nostra dieta ,il nostro fidato diario si dimostrerà uno strumento utilissimo da affidare nelle mani del nostro nutrizionista , che potrà aiutarci a capire cosa e come cambiare!
Contare o non contare le calorie?
L’unica soluzione giusta a questo problema è quella che ti faccia stare meglio con te stessa/o.
Se contare le calorie ti rende nervoso e rischi di diventare ossessivo e maniacale, la risposta è: non farlo!
Se, invece, contare le calorie ti responsabilizza e ti aiuta a ricordarti il tuo obiettivo, allora continua a farlo, ma ricordando che, come abbiamo spiegato, non tutte le calorie sono uguali e, soprattutto, ognuno di noi ha bisogno di un apporto giornaliero diverso di calorie.
Contare le calorie in modo autonomo può essere il problema.
La cosa più utile da fare è, quindi, in ogni caso, ascoltare il parere di un nutrizionista che, in base al tuo metabolismo basale, sarà in grado di dirti il tuo vero fabbisogno calorico giornaliero, e ti aiuterà a rispettarlo consigliandoti gli alimenti più giusti per te.