Guida pratica alla medicina alternativa: le 10 tecniche più utilizzate
“Hai sempre mal di pancia? Devi andare dal gastroenterologo!”; “Mal di testa? Neurologo! Cosa aspetti?”.
Fino a qualche decennio fa, per ogni problema di salute era prevista un’unica e sola soluzione, sempre relativa alla medicina tradizionale (dove per tradizionale si intende, ovviamente, quella occidentale). Adesso non è più così. Cosa ne è stato di queste soluzioni a senso unico?
Ebbene, da allora le cose sono molto cambiate: per ogni tipo di problema, oggi, esistono diverse possibilità di cura. E non parliamo solo di una diversificazione nell’ambito della stessa medicina tradizionale. Un nuovo tipo di medicina che sta ultimamente spopolando è la cosiddetta medicina alternativa, che utilizza pratiche naturali contro varie patologie.
Cosa si intende per medicina alternativa
In generale, il termine “terapia alternativa” sta ad indicare qualunque tipo di trattamento per la salute che non sia utilizzato nella medicina convenzionale del modello occidentale. Non è possibile trovare una definizione universale alla medicina alternativa, poichè si tratta di tecniche molto diverse l’una dall’altra. I benefici e l’efficacia delle terapia di cura alternative sono sempre state aspramente dibattute e sono necessarie ulteriori ricerche per determinarne l’efficacia. Tuttavia, non si può negare l’enorme successo che la medicina alternativa sta riscuotendo.
Sempre più numerose, infatti, sono le persone che, di fronte ad un così vasto ventaglio di possibilità, decidono di affidarsi alle cure offerte dalla medicina alternativa. O, molto spesso, si opta per un approccio di medicina complementare, quando ai trattamenti di medicina convenzionale vengono affiancati gli approcci alternativi.
A volte una scelta di metodi cosí ampia può rendere difficile comprendere quale approccio possa essere ritenuto meglio degli altri. Sicuramente la possibilità di poter mantenere una mente aperta a diversi approcci può essere un fattore positivo, ma allo stesso tempo bisogna valutare attentamente i rischi e i benefici connessi con ogni singolo tipo di trattamento.
Ecco, quindi, una breve guida alle tecniche della medicina alternativa più utilizzate, che vi aiuterà ad orientarvi al meglio nelle vostre scelte.
#1 L’Agopuntura
Si tratta di una tecnica nata in Cina, ormai molto popolare in tutto il mondo. Il termine agopuntura descrive una varietà di procedure diverse, che mirano tutte a stimolare specifici punti del corpo. La procedura meglio conosciuta è quella che prevede l’inserimento di aghi sotto la superficie della pelle da parte di una persona esperta della tecnica, oppure la stimolazione elettrica di alcuni punti del corpo.
La teoria alla base dell’agopuntura è che nel corpo umano esista una rete di canali (i “meridiani”) attraversati da un’energia vitale (Qi), che garantisce il benessere della persona. Un’ostruzione dei meridiani altera il flusso del Qi e può indurre la comparsa di problematiche, quali dolore cronico, mal di schiena, emicrania ecc. Lo scopo dell’agopuntura è, quindi, quello di ristabilire il flusso vitale attraverso la stimolazione di precisi punti del corpo, presenti lungo i meridiani.
Per cosa viene utilizzata
Molte persone hanno trovato nell’agopuntura un rimedio efficace per molteplici tipi di disturbi, come l’insonnia, il dolore cronico, l’emicrania, l’ansia e la depressione, le allergie, la sindrome premestruale (per citare i più comuni). Diverse sono le ricerche che stanno iniziando a provare l’efficacia dell’agopuntura per la riduzione di alcuni di questi disturbi, come l’emicrania EBMConsulta lo studio: The Long-term Effect of Acupuncture for Migraine Prophylaxis , EBMAcupuncture for Treatment of Insomnia: A Systematic Review of Randomized Controlled Trials , EBMUsing acupuncture to treat premenstrual syndrome.. Ma si tratta di studi iniziali, con campioni ancora troppo poco numerosi. In particolare le ricerche scientifiche si sono focalizzate sull’utilizzo dell’agopuntura nel trattamento del dolore cronico EBMAcupuncture for Chronic Pain . Tuttavia, anche in questo caso le ricerche sono ancora contrastanti: ad esempio, studi relativi al trattamento del dolore ne hanno dimostrato l’efficacia limitatamente ad alcuni tipi di dolore EBMAcupuncture and dry-needling for low back pain. In sostanza, quindi, sono necessarie ulteriori conferme.
Al contrario, tutti gli studi hanno unanimamente confermato che l’agopuntura ha effetti antiemetici ai fini della riduzione della nausea post intervento chirurgico EBMWrist PC6 acupuncture point stimulation to prevent nausea and vomiting after surgery
Rischi e controindicazioni
Tuttavia, i rischi sono piuttosto chiari ed evidenti: una mancata sterilizzazione degli aghi utilizzati durante una seduta può portare a infezioni e malattie molto serie, come l’epatite. Risulta fondamentale, quindi, accertarsi delle qualifiche della persona cui ci stiamo affidando. Specifichiamo che l’agopuntura in Italia può essere praticata solo da medici e veterinari laureati, poichè viene comunque considerata una pratica medica.
#2 L’Agopressione
L’agopressione è una tecnica di medicina alternativa che sfrutta gli stessi principi dell’agopuntura, ma, fortunatamente per tutti coloro che odiano aghi e siringhe, non prevede fori o buchi nella pelle: ci si serve di strumenti e tecniche che vanno dal semplice tocco delle dita, delle mani o di altre parti del corpo del professionista (in genere gomiti oppure i piedi) all’utilizzo di bastoncini in legno, rotelle, martelletti, fino a comprendere moderni strumenti come il materassino per agopressione. La terapia mira ad applicare una pressione su specifici punti del corpo del paziente. Il principio su cui si basa questa tecnica terapeutica è quella che vede il nostro corpo attraversato da correnti energetiche che, in caso di malattia, possono subire dei blocchi, delle interruzioni. Lo scopo dell’agopressione è, quindi, quello di ripristinare questo flusso energetico che, nei punti del corpo più dolenti o affetti da malattie o disfunzioni, è andato arrestandosi.
Per cosa viene utilizzata
Con l’agopressione la muscolatura si distende, la pressione sanguigna diminuisce e il sistema nervoso entra in uno stato di benessere diffuso, pertanto, in generale si tratta di una tecnica che viene comunemente usata per combattere lo stress, il mal di testa EBMAcupressure in the control of migraine-associated nausea EBMEffect of Acupressure and Trigger Points in Treating Headache: A Randomized Controlled Trial , ansia e disturbi del sonnoEBMEffects of Auricular Acupressure on Sleep Quality, Anxiety, and Depressed Mood in RN-BSN Students With Sleep Disturbance. , e per attenuare i dolori muscolari (in particolare alla schiena), ma anche per sintomatologie dolorose di altro genere EBMThe Efficacy of Acupressure for Symptom Management: A Systematic Review.
Ma ci sono anche obiettivi più specifici. La stimolazione di specifici punti del corpo tramite pressione si è rivelata efficace anche per difficoltà digestive, affezioni cutanee, affezioni uro-genitali EBMA Systematic Review and Meta-analysis of Using Acupuncture and Acupressure for Uremic Pruritus., difficoltà respiratorie e perfino per cellulite e obesità.
Tuttavia va sottolineato che anche in questo caso si tratta di studi in fase iniziale, ancora troppo esigui. Si necessita, quindi, di ulteriori ricerche per poter parlare di prove scientifiche definitive a sostegno dell’efficacia dell’agopressione nella risoluzione di determinate problematiche.
Proprio come per l’agopuntura, invece, anche per l’agopressione si può parlare di comprovata efficacia nella riduzione della nausea post intervento chirurgico EBMEffects of acupressure on chemotherapy-induced nausea and vomiting-a systematic review with meta-analyses and trial sequential analysis of randomized controlled trials.
Agopressione fai da te
Udite, udite, da un po’ di tempo è possibile godere dei benefici dell’agopressione anche a casa! La soluzione, stranamente, non arriva dall’Oriente (che ha generato i principi alla base della terapia) ma dal Nord Europa: Gli Svedesi, tra un mobile dell’Ikea e l’altro, hanno anche avuto il tempo di inventare il materassino ad agopressione. Si tratta di un materassino in gommapiuma su cui sono distribuiti, secondo la mappa delle aree sensibili del nostro corpo, diversi elementi plastici circolari. In ognuno di questi elementi ci sono decine di punte piramidali, la cui funzione è quella di esercitare una superficiale agopressione sulla cute in modo specifico e omogeneamente distribuito. Il materassino ad agopressione, grazie a questa particolare conformazione, facilita l’assunzione di una corretta postura, ma permette anche al corpo di rilassarsi e riscaldarsi, lavorando sulla stimolazione cutanea.
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#3 L’Aromaterapia
L’aromaterapia è un tipo di medicina alternativa sempre più popolare e accessibile, che utilizza diversi oli essenziali altamente concentrati (ossia le sostanze volatili e fortemente odoranti delle piante, come fiori, resina, corteccia ecc) per promuovere i processi di guarigione e per prevenire le malattie. Gli oli possono essere inalati, massaggiati sulla la pelle oppure (in alcuni casi piú rari) assunti per via orale.
L’aromaterapia è considerata una pratica olistica che agisce sul benessere fisico, ma anche mentale ed emotivo. La teoria sottostante è che la percezione di un buon odore attiverebbe la sfera emotiva, la sfera cognitiva, ma anche il sistema endocrino e il sistema immunitario EBMTaste and odor recognition memory: the emotional flavor of life..
Per cosa viene utilizzata
L’esperto in aromaterapia mira a migliorare il benessere complessivo del paziente, piuttosto che curare esclusivamente la sintomatologia (sebbene anche il sintomo specifico tenda a diminuire già dopo le prime applicazioni). Perciò l’esperto, prima di decidere il tipo di terapia, dedicherà parecchio tempo alla consultazione iniziale, esplorando lo stile di vita generale, l’alimentazione, l’esercizio fisico, ecc.
Esistono, tuttavia, scopi specifici che si possono perseguire con questa tecnica, e ciascun olio può essere utilizzato per un determinato scopo. Alcuni oli, ad esempio, sono utilizzati per il trattamento delle infezioni cutanee e delle mucose, altri per le infezioni e per i disturbi del tratto gastrointestinale EBMHerbal and plant therapy in patients with inflammatory bowel disease, mentre altri servono per i disturbi delle vie respiratorie (alcune essenze sono particolarmente indicate per curare la tosse, il mal di gola, il raffreddore, infiammazioni a carico dei bronchi come l’asma). Altro effetto benefico comune, ancora, può essere quello di promuovere il rilassamento e di combattere lo stress, l’ansia EBMA Systematic Review of the Anxiolytic-Like Effects of Essential Oils in Animal Models, EBMEffect of sweet orange aroma on experimental anxiety in humans. l’insonnia EBMEffects of aromatherapy on sleep quality and anxiety of patients e la depressione EBMA review on the effects of aromatherapy for patients with depressive symptoms. L’aromaterapia, inoltre, per quel che concerne il sistema circolatorio e osteoarticolare, è in grado di migliorare la circolazione e ottenere un’azione antidolorifica: particolari effetti benefici sono stati riscontrati contro il mal di schiena, contratture muscolari, sindrome premestruale e sindrome da menopausa, emicrania EBMLavender essential oil in the treatment of migraine headache: a placebo-controlled clinical trial., artrite, ipertensione.
Anche in questo caso le ricerche scientifiche sono ancora allo stadio iniziale, ma sembrano molto promettenti. Ci si aspetta, quindi, una crescita esponenziale degli studi su questi argomenti.
#4 La medicina Ayurvedica
La medicia Ayurvedica è nata in India ed è stata utilizzata come terapia di cura per migliaia di anni. I praticanti dell’Ayurveda utilizzano diverse tecniche per la cura delle malattie, come le erbe medicinali, i massaggi, la prescrizione di diete specializzate, per cui non è semplice dare una definizione univoca di questo tipo di medicina alternativa. Si, tratta, infatti, di un sistema medico molto vasto e complesso, che non mira solo alla cura, ma anche alla prevenzione. L’obiettivo generale che ci si propone è quello di vivere più a lungo, di migliorare la propria salute e rispettare il proprio corpo, attraverso l’osservazione rigorosa di tutta una serie di principi.
Il presupposto su cui si basa la medicina Ayurvedica è che il corpo e la mente, i sensi e lo spirito sono parti profondamente interrelate dell’uomo, e che l’uomo è parte integrante della natura, al pari di tutte le forme viventi. La salute coincide con uno stato di equilibrio tra fattori fisici, psicologici e ambientali. Lo scopo è, quindi, quello di ritrovare questo equilibrio, per poter restituire nuovamente uno stato di benessere al paziente.
In genere, le diverse tecniche si basano sull’utilizzo di olii, polveri, tisane o pastiglie a base di erbe, specifici consigli alimentari, piccole abitudini che possono cambiare lo stile di vita e fare la differenza, esercizio fisico (solitamente yoga e tecniche di rilassamento).
Per cosa viene utilizzata
Possono ricorrere alle tecniche di questo tipo di medicina alternativa sia persone con un effettivo problema da risolvere, sia persone semplicemente interessate alla prevenzione e al mantenimento dello stato di salute.
La medicina Ayurvedica si è spesso rivelata efficace nella risoluzione di disturbi comuni, come asma, mal di testa, ansia, insonnia, irritabilità, malattie della pelle come la psoriasi, disturbi gastrointestinali come coliti e intestino irritabile. Viene spesso utilizzata anche per il rilassamento del corpo, e per il ristabilimento di un equilibrio energetico. Ad ogni modo, non ci sono ancora prove scientifiche che l’Ayurveda sia sufficiente come unico trattamento per la risoluzione una qualunque malattia.
Rischi e controindicazioni
Quando le tecniche proposte consistono nell’assunzione di composti farmaceutici, consigliamo di procedere con molta cautela, perchè nella medicina ayurvedica vengono, spesso, aggiunti metalli che possono, in alcuni casi, avere natura tossica per l’uomo. EBM
#5 La Chiropratica
La chiropratica, a differenza della medicina Ayurvedica, è una metodologia terapeutica ampiamente riconosciuta nella comunità medica, e si identifica come una terapia “complementare”, piuttosto che “alternativa”. Si tratta di una disciplina che mira ad alleviare il dolore al livello articolare e muscolare. La chiropratica, infatti, riconduce i problemi strutturali del corpo principalmente a squilibri a livello della colonna spinale.
La procedura piú utilizzata è la “manipolazione spinale” (ovvero aggiustamento), che si basa sull’applicazione di una forza controllata (tramite le mani del chiropratico) alle giunture ed articolazioni che sono diventate “ipomobili”. L’idea alla base di questa tecnica è che la diminuita mobilità delle articolazioni sia dovuta a lesioni ai tessuti circostanti l’articolazione, oppure ad un infortunio (per esempio una sessione di sollevamento-pesi particolarmente intensa), oppure ad uno stress ripetuto concentrato su una zona del corpo particolare (per esempio una scorretta postura del corpo, protratta per un periodo di tempo molto lungo).
Per cosa viene utilizzata
Ci si può rivolgere a un chiropratico a ogni età e con diversi scopi e disturbi da trattare.
La pratica si focalizza, come accennato, sul miglioramento e sul trattamento dei disturbi legati all’apparato neuro-muscolo-scheletrico, come dolore lombare, cervicale, dolori delle giunture, delle braccia, delle gambe o cefalee. I pazienti che più comunemente si rivolgono al chiropratico, sono quelli che soffrono di mal di schiena, dolori cervicali, vertigini e asma, ma le tecniche possono trovare applicazione anche contro ansia e depressione.
Gli studi sull’efficacia della terapia chiropratica hanno generalmente confermato la sua validità come metodo terapeutico. Esistono delle ricerche che suggeriscono l’efficacia di questa pratica nella riduzione del dolore e nel miglioramento del funzionamento fisico.EBMNonpharmacologic Therapies for Acute and Chronic Low Back Pain EBMManual therapy, physical therapy, or continued care by a general practitioner for patients with neck pain.
#6 Il Biofeedback
Se non ne avete ancora sentito parlare è meglio che iniziate a farci l’abitudine, perchè il biofeedback sta spopolando sempre più come sistema avanzato di cura e ripristino del benessere, sia nel campo della medicina che in quello della psicologia.
Si tratta di un sistema tecnologico di monitoraggio delle funzioni vitali del corpo che aiuta a risolvere, in modo naturale, una serie di problemi, migliorando la qualità della vita. Attraverso il biofeedback, l’individuo impara a riconoscere, e in seguito a prevenire e correggere, quei processi fisiologici che normalmente accadono in maniera involontaria- come il battito cardiaco, la pressione sanguigna, la tensione muscolare e la temperatura della pelle – in modo da migliorare alcuni disturbi legati a questi processi, come l’ipertensione, le cefalee e il dolore cronico.
Una sessione di biofeedback, in genere, dura 15-20 minuti ed è condotta solitamente da uno psicoterapeuta. I parametri controllati sono:
- Tensione muscolare
- Conduttanza elettrica cutanea (che analizza le reazioni del sistema nervoso simpatico)
- Temperatura periferica
- Respirazione toracica e addominale
- Onde cerebrali (neurofeedback)
- Frequenza cardiaca e sua variabilità
Si traccia, quindi, il quadro generale della salute della persona, e si individuano immediatamente una serie di disturbi di origine funzionale. Lo psicoterapeuta, alla fine di ogni seduta, dopo aver guidato il paziente nella “lettura” dei suoi parametri vitali, gli insegnerà una serie di tecniche per migliorare le funzioni fisiologiche e correggere i comportamenti sbagliati EBMBehavioural treatments: rationale and overview of the most common therapeutic protocols. Durante le sessioni iniziali, vengono posizionati sulla pelle degli elettrodi che servono per misurare le condizioni e il ritmo delle funzioni corporee, ma con il tempo il paziente apprende ad utilizzare la tecnica anche senza l’utilizzo della strumentazione o l’intervento del terapeuta.
Per cosa viene utilizzato
Le alterazioni fisiologiche monitorate, che si intende ad insegnare a controllare attraverso il biofeedback, possono dare origine a diverse condizioni patologiche che vengono attualmente curate poco efficacemente con i farmaci, come: cefalea di tipo tensivo, emicrania EBMBiofeedback and neurofeedback application in the treatment of migraine, ipertensione, disturbi della respirazione, epilessia EBMMeta-analysis of EEG biofeedback in treating epilepsy, ansia, stress e sintomi correlati come attacchi di panico EBMRelaxation treatments and biofeedback for anxiety and somatic stress-related disorders, dolore cronico, mal di schiena. Quindi, in presenza di questi disturbi, sarebbe opportuno valutare anche l’opzione di sedute psicoterapeutiche con supporto di biofeedback, che mirano a risolvere il sintomo in modo naturale e non farmacologico.
Oltre che in ambito clinico, il biofeedback sempre più spesso viene utilizzato anche in ambito sportivo, per correggere eventuali disfunzioni e ottimizzare le prestazioni dell’atleta.
#7 L’Omeopatia
In questo periodo se ne discute tantissimo, ma l’impressione è che in pochi sappiano davvero di cosa parlano. Forse è arrivato il momento di fare chiarezza. L’omeopatia è una pratica di medicina alternativa che si basa sul principio (mai dimostrato da alcuno studio scientifico) della “similitudine del farmaco”. Secondo tale principio, il rimedio per una determinata malattia sarebbe dato da quella sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella persona malata. Ad esempio, chi soffre di insonnia può essere curato con un preparato composto da caffeina, ma a concentrazioni infinitesimale. Questa sostanza infatti, una volta individuata, viene somministrata al paziente in una ridotta quantità, diluita in acqua. La quantità di acqua con cui la sostanza viene diluita viene definita “potenza”.
In altre parole, il metodo terapeutico dell’omeopatia funziona allo stesso modo di un vaccino: si basa sul principio per il quale bisogna curare “il simile con il simile”: una sostanza che può provocare reazioni avverse se ingerita in quantità massicce, può allo stesso tempo essere utilizzata in dosi molto limitate, per trattare quegli stessi sintomi avversi.
Gli omeopati raccolgono molte informazioni sul background del paziente prima di prescrivere le sostanze nelle loro versioni altamente diluite, solitamente prodotte in forma liquida o come compresse. Le cure sono mirate alla stimolazione dei naturali sistemi di guarigione del corpo.
Ad oggi, ancora nessuno studio scientifico ha dimostrato che l’omeopatia possa essere più efficace, per qualsiasi malattia, rispetto all’effetto placebo. Inoltre l’omeopatia viene oggi rifiutata dalla maggior parte degli scienziati per la mancanza di un meccanismo plausibile che ne possa spiegare il funzionamento.
#8 La Naturopatia
Come suggerisce il nome, la Naturopatia è un tipo di medicina alternativa che si basa esclusivamente sui poteri curativi della natura. Nasce, probabilmente, da un insieme di principi salutistici formulati nel XIX secolo che, dagli Stati Uniti, si sono poi diffusi in diverse forme nel resto del mondo. Il principio fondamentale della naturopatia è che l’uomo abbia un’innata capacità di autoguarigione che, quindi, quando è malato va stimolata, in modo da favorire il ritorno ad uno stato di equilibrio del corpo umano, detto “omeostasi”, facendo uso di diversi rimedi. Il naturopata è interessato a scoprire le cause che determinano l’insorgenza di una certa condizione medica, attraverso l’esplorazione delle sue manifestazioni fisiche, mentali e spirituali, in modo da capire il giusto rimedio per promuovere il ritorno all’omeostasi.
Si tratta, in realtà, di un insieme di tecniche della medicina alternativa, come massaggi, riflessologia plantare, aromaterapia, omeopatia, agopressione, utilizzo di erbe medicinali, fino ad arrivare a consigli sull’adozione di stili di vita sani e in armonia con i ritmi naturali. Si tratta sempre di rimedi che prendono in considerazione, olisticamente, tutta la persona, e non solo il sintomo da curare. I naturopati, infatti, non condividono il principio della medicina convenzionale secondo cui si possono curare sistemi, organi e malattie presi singolarmente, ma si prefiggono l’obiettivo di attuare pratiche terapeutiche che coinvolgano tutte le dimensioni della persona: fisica, emotiva, mentale e spirituale.
D’altra parte, anche i medici convenzionali e, in generale, gli scienziati sono piuttosto critici nei confronti della naturopatia, poichè fa uso di tecniche non fondate scientificamente, così come le basi teoriche da cui parte.
Oggi, tuttavia, sarebbe sbagliato guardare al naturopata come a un sostituto del medico convenzionale, come forse si faceva qualche decennio fa in America. Piuttosto, la naturopatia può essere considerata un sostegno complementare rispetto ad una cura che può essere anche di tipo convenzionale. Il naturopata è oggi visto come colui che accompagna il malato nella via del ripristino della salute e lo aiuta a ritrovare l’energia mentale e fisica per affrontare la lotta contro la malattia.
#9 La Riflessologia
La riflessologia è una fiorente pratica di medicina alternativa che si consiste nella stimolazione di specifiche parti del corpo, chiamate “punti riflessi”, tramite particolari tipi di massaggi o di pressione. I punti riflessi che vengono trattati sono diversi: in genere volto, orecchie, occhi, mani, piedi, schiena, gambe, addome, a volte anche lingua. Secondo la teoria su cui si basa la riflessologia, questi punti del corpo corrispondono a specifici organi e sistemi fisiologici. Agendo su questi punti si avrebbe la possibilità di condizionare positivamente l’organo corrispondente. Per esempio, applicare una certa pressione in un punto sull’arco plantare si ritiene possa beneficiare la funzione della vescica. La riflessologia è considerata un metodo complementare di guarigione. Milioni di persone nel mondo, infatti, ricorrono a questo metodo di terapia come cura da integrare ai trattamenti di medicina convezionale.
Per cosa viene utilizzata
Diverse persone hanno tratto giovamento dalla riflessologia nel trattamento di molteplici condizioni come, ad esempio, particolari stati d’animo (ansia, stress), i disturbi delle funzioni renali e l’asma.
La riflessologia plantare, in particolare, è indicata per i dolori più comuni: dal mal di schiena, al mal di testa, al fastidio alla cavità degli zigomi (seni nasali), fino ai problemi alle ginocchia.
Tuttavia non si hanno finora conferme sperimentali attendibili, condotte secondo il metodo scientifico.
#10 La Terapia “Reiki”
Esiste un’energia vitale universale che induce effetti curativi. Questa energia è potenzialmente accessibile a tutti i praticanti, quindi ognuno di noi può accedervi . Questi, i principi base della terapia Reiki. Secondo tale filosofia, le disfunzioni, i disturbi, le malattie, non sono altro che segnali d’allarme che indicano l’abbassamento dell’energia vitale, mentre, al contrario, alti livelli di salute e di benessere sono indici della presenza di una grande forza vitale. In una sessione di terapia Reiki, il curatore cerca di “trasferire” l’energia vitale al paziente, posizionando le proprie mani sul suo corpo. Il trasferimento può avvenire attraverso tutta una serie di posizioni diverse che istruttore e paziente dovranno assumere. Ogni posizione coinvolgerà aree specifiche del corpo, e quindi stimolerà processi mentali, spirituali o fisici diversi. L’energia può essere trasferita anche a distanza, in questo caso la terapia avverrà comunque ad una distanza ravvicinata tra terapeuta e paziente.
Lo scopo della terapia è quello di promuovere il rilassamento, velocizzare i processi di guarigione del corpo e migliorare il generale livello di benessere della persona.
Per cosa viene utilizzato
Il trattamento Reiki viene consigliato a tutti coloro che presentino problemi di salute, di qualunque specie essi siano. Andando dalle più svariate sintomatologie dolorose a malattie croniche, patologie organiche di qualunque natura, fino ad arrivare a disturbi e a stati mentali come ansia, stress, depressione.
La terapia Reiki è considerata un metodo di cura complementare, questo vuol dire che non andrà a sostituirsi alle tecniche di medicina convenzionale, ma costituirà un costante supporto di cui il paziente potrà avvalersi nella lotta contro la malattia. In questo senso sono stati riscontrati in diversi casi molti benefici, come la diminuzione degli effetti collaterali dei farmaci e il potenziamento dei principi attivi degli stessi.
Tuttavia non esistono ancora prove dell’efficacia del Reiki nel trattamento di alcuna condizione patologica.