Come Scoprire se Soffri di un’Intolleranza Alimentare | Il Piano d’Azione
La caratteristica principale delle intolleranze alimentari è che possono essere davvero subdole. Pensateci: alcune persone (me compresa) arrivano a trascinarsi fastidiosi e spesso invalidanti sintomi per anni, senza minimamente sospettarne la causa, per poi scoprire, quasi per caso, che bastava eliminare un dato alimento per poter condurre una vita normale!
Tuttavia, l’altro lato della medaglia è che ultimamente è scoppiata quasi una “moda delle intolleranze alimentari”: sempre più persone si convincono di averne una ma è difficile capire quante ne siano realmente colpite, poichè spesso i sintomi dipendono da cause diverse, che quindi restano nell’ombra.
Cerchiamo, quindi, di fare chiarezza su come scoprire le intolleranze alimentari, attraverso un piano d’azione semplice e chiaro:
pochi passi per capire se sei intollerante!
#Step 1: Cosa Sono le Intolleranze Alimentari?
Prima di tutto, conosciamo il nostro nemico! Le intolleranze alimentari sono una reazione lenta e progressiva dell’intestino ad alcuni tipi di cibi che non riescono ad essere digeriti, cosa che causa sintomi anomali e sgradevoli come gonfiore e dolore allo stomaco, che possono comparire a poche ore dal pasto. le intolleranze si manifestano gradualmente e non in modo violento, e sono sempre associate alla quantità dell’alimento che viene ingerita.
Intolleranza e Allergia non sono la stessa cosa
Importante è non far confusione tra intolleranza alimentare e allergia alimentare. L’allergia alimentare è una reazione del sistema immunitario ad un particolare alimento, che si manifesta quasi immediatamente, da pochi minuti a massimo due ore dall’assunzione del cibo incriminato. L’intolleranza, invece, può manifestarsi anche a distanza di molte più ore e, comunque, sempre in maniera molto graduale. Ancora, l’allergia crea una reazione avversa anche a contatto con un una piccolissima quantità dell’alimento cui si è allergici, mentre l’intolleranza aumenta con l’aumentare della quantità del cibo assunto, e differisce da persona a persona per quantità che si riesce a tollerare: Soggetti diversi tollerano quantità differenti e, in generale, quantità maggiori causano sintomi più severi.
#Step 2: Quali Sono i Sintomi delle Intolleranze Alimentari?
Il secondo passo per scoprire se soffri di un’intolleranza alimentare è verificare se ti riconosci in una determinata lista di sintomi. Chiaramente, i sintomi sono vari e non è detto che li si riscontri tutti, anzi, solitamente ognuno ha il proprio “punto debole”. Ad ogni modo, ecco i sintomi più comuni delle intolleranze alimentari.
- dolore addominale
- gonfiore
- flatulenza
- diarrea
- mal di testa
- nausea/vomito
- eruzioni cutanee e prurito
- bruciore di stomaco
- irritabilità e nervosismo
Di solito, questi sintomi compaiono a qualche ora di distanza dall’assunzione del cibo non tollerato. Ma, come si può immaginare, la sola presenza di questi sintomi non basta a diagnosticare un’intolleranza alimentare, poichè sono estremamente trasversali e comuni a diverse condizioni.
#Step 3: Il Diario Alimentare
Se, leggendo i sintomi riportati, ti sei ritrovato a pensare “ce l’ho, ce l’ho, ce l’ho”, come con le figurine dei calciatori alle scuole elementari, forse è il momento di passare alla terza fase del piano d’azione per scoprire se soffri di un’intolleranza alimentare: il diario alimentare.
Prova, per un paio di settimane, a scrivere in un diario tutto quello che mangi e tutti i sintomi che riscontri durante la giornata, annotando fedelmente anche gli orari di assunzione dei cibi e i tempi di comparsa dei sintomi. Dopo qualche giorno, già comincerai a farti un’idea e a capire se può esistere un qualche collegamento tra un determinato tipo di alimento e i sintomi.
#Step 4: Consulta uno Specialista
Se ti sei fatto un’idea di quale potrebbero essere gli alimenti incriminati, non resta che parlarne ad uno specialista, che, se lo riterrà necessario, ti aiuterà a provare ad escluderli, uno alla volta.
Si prova, in genere, sospendendo il consumo di un alimento, per vedere se c’è un effettivo miglioramento. Dopo questo periodo si proverà a reintrodurre l’alimento per verificare se i sintomi compaiano nuovamente.
Si consiglia, lo ripetiamo, di procedere con questi tentativi facendosi aiutare da uno specialista, in modo da evitare pericolose carenze nella dieta alimentare.
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Consulta il nutrizionista più vicino a te
ATTENZIONE: Se i sospetti riguardano la celiachia, si consiglia di evitare di eliminare gli alimenti contenenti glutine, oppure di provare per massimo un paio di giorni, poichè questo potrebbe invalidare lo step successivo, che riguarda i test per diagnosticare le intolleranze.
Ad ogni modo, questo metodo è assolutamente da evitare se si tratta di intolleranze sospettate nei bambini. In questo caso, ci si deve rivolgere subito al pediatra per ricevere indicazioni più dettagliate.
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#Step 5: Esistono Test per le Intolleranze Alimentari? | La Diagnosi
Considerando che le uniche intolleranze riconosciute scientificamente, e sicuramente le più comuni, sono l’intolleranza al lattosio (zucchero contenuto nel latte) e l’intolleranza al glutine (conosciuta come celiachia), la risposta è sì: esistono dei test per scoprire queste intolleranze alimentari.
I test per l’intolleranza al lattosio e per la celiachia, è bene sottolinearlo, sono gli unici che abbiano fondamento scientifico.
Meglio diffidare, quindi, da chi ti propone altri tipi di test, come il test del riflesso cardio-auricolare, il Pulse test, il test elettrotermico, il test kinesiologico e tanti altri che non solo non sono efficaci, ma potrebbero addirittura essere dannosi.
Le diagnosi per l’intolleranza al lattosio e la celiachia vengono effettuate dal gastroenterologo, lo specialista che, attraverso un’anamnesi accurata del paziente, può prescrivere i test e analizzarne i risultati, prescrivere eventuali accertamenti e, cosa più importante di tutte, discriminare tra l’intolleranza alimentare ed eventuali altre patologie accomunate da una sintomatologia simile.
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Vediamo, nello specifico, come si diagnosticano l’intolleranza al lattosio e la celiachia:
#INTOLLERANZA AL LATTOSIO
Il test scientificamente provato per diagnosticare l’intolleranza al lattosio è il Breath Test. Questa procedura prevede l’assunzione di un dose specifica di lattosio. Prima e dopo la sua ingestione, a intervalli regolari, verranno analizzati dei campioni d’aria espirata dal paziente in un sacchetto di plastica. Questo test va effettuato al mattino e a digiuno, senza che il paziente abbia svolto attività fisica o fumato (fattori che potrebbero alterarne l’efficacia).
Questo esame è considerato il test più affidabile per la diagnosi di intolleranza al lattosio, poichè rileva anche il livello di “gravità” dell’intolleranza.
#INTOLLERANZA AL GLUTINE
Per indagare la celiachia, vengono effettuati gli esami del sangue per la ricerca di anticorpi specifici (anticorpi antitranglutaminasi, antiendomisio, antigliadina deaminata). La conferma definitiva della presenza di celiachia, avviene tuttavia attraverso la gastroscopia.
Ricordiamo che, ai fini di una diagnosi efficace, si sconsiglia di eliminare per periodi superiori a un paio di giorni il glutine dalla propria dieta, per evitare di invalidare l’efficacia del test.
I miei Sintomi Potrebbero Essere Qualcos’altro?
SPOILER ALERT: assolutamente sì!
Come ormai abbiamo già detto, i sintomi delle intolleranze alimentari sono trasversali e comuni a tante altre patologie diverse, quindi è impossibile diagnosticarsi da soli un’intolleranza solo a partire dai propri sintomi.
In alcuni casi, la condizione scatenante questo tipo di sintomatologia potrebbe essere:
- Sindrome del colon irritabile
- Stress
- Ansia e preoccupazioni
- Altro tipo di malattia infiammatoria intestinale
Questo è il motivo per cui è importante confrontarsi con un gastroenterologo.
Per saperne di più sulla sindrome del colon irritabile, leggi anche Intestino Irritabile (IBS)? | I Migliori Cibi Antinfiammatori
Il Verdetto Finale
La diagnosi delle intolleranze alimentari sta diventano sempre di più un processo fai-da-te quando non si riesce a capire la causa di una serie di sintomi, o, peggio, viene ricercata attraverso test non validati scientificamente, proposti sempre da personale non sanitario.
Rivolgersi a specialisti del settore permette di evitare di incorrere in false diagnosi, di gestire l’intolleranza al meglio (evitando di eliminare dal regime alimentare alimenti senza un opportuno controllo medico) e di capire se quei sintomi tanto odiati possano invece essere generati da problematiche di altra natura, ad esempio psicologica.
Per finire, dunque, ti invito a leggere le 10 regole per gestire le intolleranze alimentari condivise dal Ministero della Salute.